Auto a guida autonoma: il futuro è alle porte

Le auto a guida autonoma – o “driverless” – sono ormai un argomento molto diffuso. Questo grazie alla grande curiosità che i costruttori hanno saputo suscitare e per colpa, purtroppo, anche di qualche incidente (non senza vittime) occorso durante alcune sperimentazioni.

Ma questo è il futuro. Anzi, è quasi il presente.

I GRANDI COLOSSI SI MUOVONO

Apple ha recentemente ottenuto l’autorizzazione dal governo a poter testare le sue auto senza conducente sulle strade della California. E sulla sua scia, si stanno muovendo anche Tesla, Uber e Waymo.

Altro dato importante è la decisione del governo britannico di investire 100 milioni di sterline in progetti che riguardano il mondo driverless, parte dei quali finanzierà la ricerca sulla “zero emissione”.

Ebbene si, il mondo ormai cambia alla velocità della luce. Quella che prima era una notizia futuristica apparsa su un blog e che trattava di temi che avrebbero avuto impatto dopo anni, ora in pochi mesi comincia a prendere corpo e forma.

L’APPROCCIO DELL’EUROPA

Non sono solo le singole case produttrici, o le singole nazioni, a prendere contromisure ed investire nella ricerca.

Il sole 24 ore ha parlato in questi giorni di una lettera d’intenti firmata dall’Unione Europea, documento siglato dai 28 stati membri e che sancisce la loro volontà e il loro impegno ad investire nella sperimentazione e lo sviluppo della mobilità basata sulle auto senza conducente.

Ovviamente è solo uno dei passi che dovranno essere fatti. Quello dell’auto a guida autonoma è un settore che porterà rivoluzioni in tutte le direzioni, perché apre dibattiti sul delicato tema dell’accesso ai dati, sulla regolamentazione in materia di responsabilità, sulla connettività.

Sapere, però, che l’Unione Europea si sta approcciando con coscienza e senso di responsabilità a questa novità è estremamente positivo soprattutto per il tema della sicurezza stradale, se si pensa che i dati dimostrano che il 90% degli incedenti che si verificano oggi è causato da errori umani.

Fonte: www.knews.it

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